Di Fabio Campoli
The advertising world’s first living trademark”, ovvero il primo marchio commerciale vivente al mondo: così viene definita in America Nancy Green (all’anagrafe Nancy Hayes o Hughes, 4 marzo 1834 – 30 agosto 1923)
In Europa l’immagine e il marchio di “Aunt Jemima” (ovvero Zia Jemima) è poco conosciuto, perché legato ad uno storico prodotto pronto all’uso (introdotto sul mercato nella seconda metà dell’800) per ottenere con facilità e velocità in casa i famigerati pancakes tanto amati per la colazione in territorio americano, cosparsi con l’irrinunciabile sciroppo d’acero, con il cioccolato o con la frutta fresca. Questo mese ci attende la festa della donna, e al tempo stesso quest’anno ricorre il primo centenario dalla sua scomparsa: quali occasioni migliori per far conoscere ma soprattutto onorare la sua persona e la sua storia? Nancy Green nacque in schiavitù probabilmente in una fattoria del Kentucky; le notizie sulla sua vita prima del successo sono molto incerte, dal momento che ai suoi tempi non esistevano certificati di nascita o licenze di matrimonio se si viveva come schiavi. Sul piano lavorativo, Nancy Green venne variamente descritta come bambinaia, governante nonché cuoca al servizio della famiglia di Charles Morehead Walker (personalità del mondo legale, finanziario e politico) e della sua generazione successiva. Alla fine della guerra civile americana nel 1865, Nancy aveva già perso sia il marito che i figli, e viveva in una baracca in legno a Covington; nel 1870 si trasferì con i Walker a Chicago, per vivere nella loro nuova casa in un elegante quartiere residenziale. Ma un giorno venne contattata e assunta dalla RT Davis Milling Company, che era all’estenuante ricerca di una donna di colore che impersonasse al meglio la figura-stereotipo della “mammy” per rappresentare Zia Jemima, personaggio nato a scopi pubblicitari del loro prodotto premiscelato per pancakes. A 59 anni d’età, Nancy debuttò nei panni di Aunt Jemima nel corso dell’Esposizione mondiale colombiana (Chicago, 1893), cimentandosi in uno spettacolo di cucina a base di pancakes in cui cantava e raccontava anche storie romantiche sul “vecchio sud” degli Stati Uniti attirando una gran mole di persone. Dopo questo grande lancio di successo, si raccontò che a Nancy venne offerto un contratto a vita per adottare a pieno titolo il soprannome di “Zia Jemima” e promuovere il mix per pancakes senza limiti temporali; in realtà, però, persino questa pare esser stata una trovata pubblicitaria dell’azienda per rafforzare il messaggio della nuova tradizione che i suoi prodotti si apprestavano a far nascere nelle case di tutti gli americani (i discendenti familiari di Nancy hanno tentato una causa con le aziende che hanno comprato e utilizzato il marchio, denunciando somme di denaro promesse ma mai percepite dalla vera Aunt Jamima). Nancy Green era il volto fidato perfetto per essere frutto dello stereotipo ancora non superato subito dopo la guerra civile americana: a quei tempi chiunque vedesse una donna afroamericana ai fornelli si emozionava, certo della sua sapienza in cucina, bramoso di assaggiare subito qualsiasi delizia lei avesse proposto.
Nancy iniziò subito a ricevere inviti a fiere, festival, mercati e grandi eventi per intrattenere con i suoi spettacoli gastronomici: da lì a poco iniziò a diffondersi anche il suo merchandising personalizzato, e nelle città iniziarono a comparire grandi cartelloni pubblicitari che annunciavano “I’se in town, honey” (“Sono in città, tesoro”). Il suo ruolo di volto pubblicitario e fortemente identificativo di uno specifico prodotto è durato circa vent’anni; successivamente fu sostituita da altre testimonial dalle caratteristiche fisiche e comportamentali il più possibile similari alle sue (dal momento che sua rimase l’immagine sulle confezioni dei prodotti), tornando a lavorare fino alla fine dei suoi giorni come governante, pare persino omettendo il racconto di questo suo speciale periodo di vita a coloro che la conobbero successivamente. Nel corso dei suoi “anni d’oro”, fece leva sul suo successo per farsi portavoce della difesa della parità di diritti e per schierarsi la povertà. Nancy Green giaceva sepolta nell’Oak Woods Cemetery di Chicago, in una tomba anonima posizionata in un prato, identificata solo in anni recenti (2015) da Sherry Williams, fondatrice della Bronzeville Historical Society, che ha trascorso ben 15 anni a scoprire il luogo di riposo di una donna speciale da non dimenticare. Contattando l’azienda che acquisì a suo tempo il marchio Aunt Jamima per chiedere un sostegno alla costruzione di un monumento per la tomba di Nancy Green, Williams ha riportato che “la loro risposta è stata che Nancy Green e zia Jemima non sono la stessa cosa, perché zia Jemima è un personaggio fittizio”. Ma il 5 settembre del 2020 la sua rivincita di donna fondamentale nella costruzione della fama di un prodotto alimentare è arrivata, con l’apposizione di una lapide ben visibile sulla sua tomba in sua memoria, attorno alla quale i più affezionati sostenitori della sua persona e della sua storia hanno amato posizionare anche gli strumenti tipici della sua amata musica degli Stati Uniti del sud, padelle e palette per fare pancakes… e una confezione dell’originale Aunt Jamima Pancakes Mix.
LA RICETTA DEL MESE Pancakes alle zucchine e tè verde
Ingredienti per 2 persone:
- Zucchine, 200 g;
- Latte, 150 ml;
- Tè verde, 1 bustina;
- Farina 00, 150 g;
- Lievito in polvere, 5 g;
- Zucchero, 40 g
Per servire:
- Ricotta fresca;
- Zucchero a velo;
- Granella di pistacchi
Preparazione: Tagliate grossolanamente le zucchine e sistematele in un bicchiere alto per frullarle ad immersione o nel robot da cucina. Aggiungete il latte e frullate il tutto finemente, aggiungendo a seguire anche il tè verde e lo zucchero (poco perché altrimenti imbrunirebbe subito in padella caramellando).
Aggiungete quindi la farina e lavoratela per almeno 2 minuti con l’azione meccanica, questa operazione la slegherà, quindi diverrà fluida e di consistenza ideale ad essere cotta in padella per ottenere questi originali pancakes, perché la farina si destruttura; lavorandola poco invece risulterebbe molto elastica. In ultimo aggiungete il lievito in polvere.
Fate scaldare una piccola padella antiaderente, ungetela leggermente con del burro, versate un mestolino di composto e roteate la padella in modo da distribuirlo uniformemente.
Coprite con un coperchio e procedete con la cottura del primo lato in modo più sostenuto; quando inizieranno a formarsi tante piccole bolle sulla superficie, girate il pancake e terminarne la cottura.
Continuate finché avrete terminato il composto.
Servite cospargendo il pancake con la ricotta e dei pistacchi in granella.