La musica può influenzare la percezione del cibo, lo conferma uno studio della Nestlé

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𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗢𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗡𝗲𝘀𝘁𝗹é 𝟮𝟬𝟮𝟰 è 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝘂𝘀𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗮𝗽𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗶𝗯𝗼

L’Osservatorio Nestlé ha fotografato i gusti variegati degli italiani sulle musiche da abbinare ai momenti del pasto: per la cena a due la preferita è la Melodica o Leggera, quella anni ‘80 durante le cene in famiglia. La colonna sonora nelle cene di lavoro è il Jazz ma sta emergendo la tendenza al Country.

L’esperto: “Una musica gradevole sollecita il rilascio di dopamine associate a sensazioni di piacere, rilasciate anche durante il sesso e il sonno”. “Un suono può essere un modo molto efficace per creare in modo diretto un link emotivo con un certo cibo”.

Nei secoli scorsi, una parte della musica composta dai grandi musicisti serviva per rallegrare i banchetti, la cosiddetta ‘musica da tavola’, dimostrando che è sempre esistito un legame tra la musica e il cibo. Piaceri con caratteristiche simili: entrambi destinati a finire nel momento della fruizione, e a noi, di entrambi, rimane il piacere.

A ridosso del Festival di Sanremo, l’Osservatorio Nestlé[i], che dal 2009 osserva i cambiamenti di usi e costumi indagando le abitudini alimentari degli italiani con lo scopo di sensibilizzare su uno stile di vita salutare, ha voluto verificare, attraverso un sondaggio dedicato, quanto questi due piaceri siano strettamente legati fra loro, evidenziando la potente influenza della musica sui sapori dei cibi.

E proprio noi, popolo di musicisti e di buongustai, sembriamo aver sedimentato abitudini in modo inconsapevole. Anche se ‘solo’ poco più del 27% degli intervistati è a conoscenza del forte impatto che hanno i suoni sulla percezione delle pietanze, il 60% ascolta musica mentre cucina e un terzo degli italiani la ascolta mentre mangia.

Musica da grandi suggestioni per la cena a due, dove vince quella Melodica o Leggera (27,5%), la Classica (25,2%), quella Da Camera forse per rilassare gli animi (21,7%). Ma che dire del 17% che, durante una cena a due, inserisce una compilation di…. Liscio?

La musica anni ‘80 troneggia nella cena in famiglia (35%), mentre in quelle tra amici ascoltiamo Pop (27%), Hip Hop (20%), Jazz (13%).

Siamo una nazione piena di sorprese e con gusti musicali, oltre che alimentari, in continua evoluzione come dimostra il ‘capitolo’ musica Country che, dalle feste di paese e dagli schermi del cinema western, è oggi promossa a colonna sonora per le cene in generale e, sorprendentemente, scelta nelle cene di lavoro per un 17%, percentuale che comincia a scalfire la preferenza per il Jazz (24%). Forse per dare maggiore energia agli incontri o creare un clima décontracté e amichevole?

Menzione a parte merita il momento dell’aperitivo che, sempre secondo l’Osservatorio Nestlé 2024, il 50% degli italiani, quando è il caso, sostituisce alla cena e che, durante il weekend, diventa un vero e proprio rito sociale. In questa situazione, gli stili più ascoltati sono Jazz 25%, Blues 25%, Metal 23% e Grunge 19%.

Commenta i risultati il Dottor Giuseppe Fatati, Direttore dell’Osservatorio Nestlé e Presidente di Italian Obesity Network: “La musica ascoltata durante il momento del pasto, influenza il sapore dei cibi e dei vini. Non cambia i sapori ma è in grado di ‘deviare’ l’attenzione e la concentrazione su alcune caratteristiche”.

Ecco perché, durante i pasti, scegliere una musica affine ai propri gusti, diventa uno strumento utile per chi spesso mangia solo e registra una minor percezione dei sapori. E, sempre per questo motivo, non potrebbe essere che, in alcuni luoghi di aperitivo o cena, le musiche vengono proposte ad un volume così assordante da deconcentrarci dalla (scarsa) bontà e qualità di ciò che ci viene offerto?

Conclude Fatati: “Una musica gradevole sollecita il rilascio di neurotrasmettitori, le dopamine associate a sensazioni di soddisfazione e piacere, rilasciate anche durante il sesso e il sonno, per esempio. Un suono può essere un modo molto efficace per creare in modo diretto un link emotivo con un certo cibo o una certa situazione emozionale; diventa una sorta di ‘sound branding’, ovvero un marchio sonoro personale e identitario”.

Un’ultima curiosità emersa dall’Osservatorio Nestlé su Cibo e Musica: alla domanda ‘Quale genere musicale abbineresti ad un primo, quale ad un secondo e quale ad un dolce?’, il 23% ha abbinato tutti e tre i piatti alla musica Classica, il 20% al Pop e il 19% all’Hip-Hop.

Fra pochi giorni, incollati al televisore per la settimana del Festival di Sanremo, stando a quanto emerso, avremo quindi modo di assorbire cento e più influenze positive durante le nostre cene. Quasi una ’terapia’ grazie al rilascio di dopamine forse eguale, chissà, agli effetti positivi di una breve vacanza.

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